Tra gli artigiani/designer che presentiamo nel nostro negozio ci sono due ragazze che hanno deciso di sfruttare la loro creatività e la loro preparazione per creare oggetti con le proprie mani.
Elena Zuin, creatrice del marchio INZU ha deciso di impiegare il suo diploma in Disegno e Stampe Artistiche conseguito a Barcellona, progettando e creando grembiuli che sono dei veri e propri "abiti da casa", indumenti pensati e realizzati per nobilitare un oggetto che notoriamente ha sempre identificato il lavoro casalingo con molta poca grazia.
Attraverso una scrupolosa ricerca sui tessuti e il design di ogni pezzo, Elena realizza questi grembiuli utilizzando tessuti tecnici antimacchia e che non hanno bisogno di essere stirati, oppure in fluttuante lino ramié. In ogni caso indumenti estremamente femminili e confortevoli, facili e belli da indossare...anche fuori casa!
Con la stessa cura e lo stesso spirito di ricerca, realizza borse pratiche, capienti, comode sia per chi lavora, sia per chi vuole un'oggetto-moda che sicuramente si fa notare.
Tutte le realizzazioni di Elena sono confezionate a mano nel suo laboratorio di Portogruaro (VE) da lei e i suoi collaboratori, con una mirabile e sapiente cura dei particolari sartoriali.
Francesca Verardo é una ragazza di Porcia (PN) che ha deciso di impiegare la sua Laurea in Architettura e la sua passione per la ceramica, realizzando dei gioielli in ceramica raku, cioé realizzati con una tecnica di cottura giapponese.
Ottima ricerca delle forme, prese dal mondo dell'architettura, ma anche dal mondo dei videogiochi old-style come pac-man, il tutto declinato in forme femminili, leggere e corredate da un packing studiato e accurato che rende le sue confezioni quasi degli origami.
Anche per Francesca la cura del particolare fa la differenza: ganci in metalli anallergici dalle forme originali, collane realizzate con nastri di cotone o voile e abbinamenti cromatici ben calibrati rendono i suo gioielli facilmente portabili e d'effetto.
Ci piacciono perché sono due ragazze intraprendenti e piene di talento, non solo in campo artistico, ma anche come manager di loro stesse, elemento che spesso manca tra le persone che vogliono fare della loro arte un lavoro, in più sono ragazze che hanno deciso di restare qui e provare a realizzare le loro aspirazioni partendo dal loro territorio, che é anche il nostro.
A presto!
Emanuela+Sonia+Sara
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Ecco come hanno risposto al nostro piccolo questionario BE-ORIGINAL .
Nome e Cognome Zuin Elena
Attività
Designer/Artigiana tessile
Luogo
Portogruaro
1 - COME NASCE UN TUO PRODOTTO?
Non è facile nemmeno per me dire da dove nasca un mio prodotto.
Quando inizio un nuovo progetto non so mai da dove partirò e
dove il progetto stesso andrà a concludersi. Un mio prodotto è frutto di
fascinazioni le più disparate, a volte incomprensibili ed apparentemente
antitetiche o indifferenti al progetto stesso. Fascinazioni che possono
scaturire da un’immagine, da uno spezzone di un film, dall’osservare il
movimento della stoffa stesa ad asciugare, da un dipinto, dalla dolcezza di una
bella canzone che magari mi accompagna mentre abbozzo i primi tagli.
A volte un progetto si somma ad un altro e le linee si
confondono ed uniformano, a volte capita il contrario. Progettando un modello
dalle varie prove possono scaturire nuove idee e molti altri progetti,
arrivando perfino ad abbandonare il progetto originario per seguire queste
nuove intuizioni.
Il processo creativo non è mai lineare, è fatto di esperimenti,
delusioni, illusioni. Rapide intuizioni che si avvicendano a mesi di ricerca
infruttuosa.
Ci sono poi quei prodotti che escono “naturalmente”, quasi
fossero lì da sempre ad attendere di essere messi in produzione.
Cosa dire poi dei progetti accantonati, dimenticati, sbagliati.
Sono una fonte inesauribile di ripensamenti, di rielaborazione creativa.
Penso comunque che per poter creare un prodotto sia sicuramente
indispensabile avere competenza, professionalità e creatività. Ma tutto ciò non
sarebbe sufficiente senza una buona dose di curiosità quasi fanciullesca, la
gioia nel ricercare materiali innovativi, la capacità di vedere nuove forme e
funzioni, la voglia quasi incosciente di andare oltre e immaginare in modo
quasi onirico tutti questi ingredienti che si impastano in un nuovo prodotto.
2 - PERCHE', A VOLTE, UN ORIGINALE COSTA COSì TANTO?
Non ritengo che un originale costi “così tanto”. Un originale ha
un prezzo che molto semplicemente palesa la ricerca intrinseca. Un prodotto
originale è frutto di studi e innovazioni. Innovazioni nelle forme, nell’uso e
nei materiali. Queste innovazioni sono quasi sempre mirate non solo ad
innalzare il valore estetico (parliamo di industrial design e non di arte) ma a
migliorarne le prestazioni, la durabilità, a semplificarne l’uso ecc…
Il valore di un prodotto originale risiede proprio nella
capacità del designer di migliorarlo. Partendo dal presupposto che tutto è già
stato inventato, il designer deve innovare, ristudiare forme e materiali.
Smontare e rimontare gli oggetti per renderli sempre più funzionali e
confortevoli.
Il prezzo molto spesso non ripaga neppure i giorni e le notti
che i designer passano a progettare, testare e dare forma al prodotto. Certo,
la produzione limitata, i nuovi materiali, le nuove tecniche produttive devono
essere ripagate dal prodotto; prodotti che portano con se un background
culturale, tecnologico, innovativo e produttivo che ne giustifica non tanto un
“così tanto” ma un prezzo differente.
3 - CHE COSA VUOL DIRE "BE ORIGINAL" PER TE NEL MONDO DEL
DESIGN? CHE VALORE HA SECONDO TE?
Come dicevo prima Be original non significa “faccio qualcosa di
diverso” ma si tratta di rendere originale e quindi rinnovare un prodotto che
già esiste. Non serve stupire, realizzare prodotti che pretendono di gridare e
di essere notati a tutti i costi. La storia del design è piena di questi
prodotti che fortunatamente hanno vita breve. Essere originali vuol dire
ripensare l’oggetto, rileggerlo e ricostruirlo senza che perda le funzioni e la
sua natura. Quando affronto un nuovo progetto ho sempre una realtà sdoppiata,
un conflitto tra l’indispensabile ardore e rash creativo che mi spinge molto
lontano, stimola la mia fantasia e mi porta ad affrontare progetti arditi che
già vedo favolosi ed ineguagliabili. L’altra parte di me si confronta invece
con la modestia, una giusta quota di razionalità che modera la spinta creativa
e che mi permette di produrre realmente i miei oggetti. Tutto deve funzionare
bene, i materiali devono essere adatti allo scopo e testati più e più volte. Il
risultato deve essere bello, comodo, utile. Ecco, soprattutto utile. Quando
tutti questi tasselli sono uniti tra loro, funzionano ed il prodotto è maturo,
il risultato è un prodotto di design be original.
4 - COSA SI PUò FARE PER FAR COMPRENDERE IL LAVORO CHE STA DIETRO AD
UN OGGETTO DI DESIGN ORIGINALE?
Sarebbe bello per tutti noi designer poter raccontare la storia
dei nostri progetti. Sarebbe bello che i clienti potessero annusare le tazze di
caffè che ci sorreggono nei nostri accanimenti notturni, che potessero vedere
le nostre occhiaie. Mi piacerebbe potessero seguirci nei magazzini dove come
dei dementi imbambolati tocchiamo i materiali, annusiamo stoffe palpiamo gomme,
plastiche o facciamo risuonare metalli. Passiamo giornate in questi nostri
parchi delle meraviglie alla ricerca di non si sa cosa, a riempirci gli occhi
di colori odori, le mani di polvere e di texture, di sensazioni tattili ruvide,
soffici, fastidiose confortanti. Sarebbe bello averli accanto quando nasce il
primo abbozzo e tutti esultiamo per il risultato di mesi di lavoro. Ne
gioirebbero anche loro. Come si rattristerebbero quando è tutto da rifare,
quando il prodotto non funziona, quando non mi accontento e devo trovare una
nuova soluzione o una piccola modifica.
Quindi per me è fondamentale che si recuperi il rapporto tra
designer e consumatore. Che si superi il distacco che troppe volte ci mette su
un piedistallo o sulla gogna. Che i mezzi di informazione, i negozianti
restituiscano e trasmettano non tanto il successo, lo stile, l’esclusività. Ma
siano in grado di veicolare il fatto che siamo persone come tante, creativi che
amano il proprio mestiere, artigiani che modellano, cesellano con gesti quasi
antichi i propri prodotti.
Non c’è nulla di vip, siamo solo persone che lavorano. Lo
facciamo duramente e in modo ossessivo.
Nome e Cognome Francesca Verardo
Attività Gioielli e manufatti in ceramica
Luogo Pordenone
1 - COME NASCE UN TUO PRODOTTO?Da elaborazioni di forme primarie e organiche, dalla ricerca di nuove cromie, da sperimentazioni materiche.Ogni oggetto è un pezzo unico interamente lavorato a mano, risultato di una lunga fase di ideazione e prototipazione.
2 - PERCHE', A VOLTE, UN ORIGINALE COSTA COSì TANTO?Nelle piccole autoproduzioni, il numero limitato di prodotti, che è garanzia di unicità, non permette di abbattere i costi come nel mondo della produzione seriale.
3 - CHE COSA VUOL DIRE "BE ORIGINAL" PER TE NEL MONDO DEL DESIGN? CHE VALORE HA SECONDO TE?Fare un percorso di ricerca personale, che si emancipi dalle mode e che possa durare nel tempo.
4 - COSA SI PUò FARE PER FAR COMPRENDERE IL LAVORO CHE STA DIETRO AD UN OGGETTO DI DESIGN ORIGINALE? Raccontare le storie che hanno portato a quell’oggetto, i mondi e le difficoltà che stanno dietro ad ogni prodotto.